Ingredienti:
- Aglio
- Alloro
- Basilico fresco
- Cipolla
- Curry
- Lenticchie
- Olio extravergine di oliva
- Pepe nero
- Peperoncino
- Pomodori pelati
- Sale
- Treccia di agnello
- Vino bianco
- Zucchero
Preparazione:
Dalla notte prima mettete in ammollo le lenticchie.
Sbollentate la treccia per una ventina di minuti in una capiente pentola piena di acqua bollente, salata e profumata con uno spicchio d’aglio in camicia,
Bucatela con un lungo stecchino per favorire l’uscita del liquido dall’interno.
Scolatela e fatela raffreddare da parte.
Una volta fredda tagliatela a pezzi non troppo piccoli cercando di rimuovere i pezzi di grasso più grandi. Alcuni pezzi si disferanno, pazienza.
Tritate la cipolla e rosolatela a fiamma media in un tegame ampio con poco olio extravergine di oliva.
Quando inizierà a dorarsi aggiungete i pezzi di treccia e sfumate con poco vino bianco.
Evaporato il vino versate i pomodori pelati frullati con qualche foglia di basilico e un peperoncino intero.
Versate due bicchieri d’acqua, abbassate la fiamma e fate cuocere.
Quando il sugo inizierà a sobbollire mettete in cottura le lenticchie scolate e una foglia di alloro.
Coprite e fate cuocere girando di tanto in tanto e controllando che non serva aggiungere acqua.
Quando le lenticchie saranno quasi cotte togliete il coperchio per far restringere il sugo.
Regolate di sale, pepe e curry a piacere.
Servite subito.
NB: Sa cordula è realizzata intrecciando gli intestini, lo stomaco e la trippa dell’agnello. Dal macellaio la vendono già pronta ma è fattibile anche a casa con molta pazienza e parecchia esperienza. E’ fondamentale che tutti gli ingredienti dell’agnello siano puliti benissimo.
voi food boggers mi fate sempre del male, non posso leggervi senza farmi venire una fame pazzesca 😛
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Diciamo che è una lettura da fare “lontano dai pasti” eh eh eh
🙂
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Wow, non ne avevo mai sentito parlare…meglio del classico cotechino! 😀
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Per me sicuramente, ma alla fine son gusti.
Di sicuro è più leggera! 🙂
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Bella ricetta, io preferisco comprarle dal macellaio, un abbraccio Emanuele, buona settimana, 🙂
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Anche io Laura. Il lavoro per farla in casa è tanto e credo che ora come ora non ne valga la pena.
🙂
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Infatti, non l’ho mai fatta e mi sembra che anche mia mamma la comprava, lei le chiamava frattaglie se non ricordo male, un abbraccio e buon martedi’, 🙂
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Laura ti rispondo con enorme ritardo. Scusami ma stiamo imbiancando casa e come puoi immagianre c’è un sacco da fare. Le “trippe” fanno parte delle frattaglie quindi tua mamma non si sbagliava sia nel definirle che nel comprarle! 🙂
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Che lavoro che stai facendo, noi, in genere, lo facciamo in primavera, per ora sto tranquilla, 😀 un abbraccio e buon weekend, 🙂
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Che buoni!!, ma non mi fido a comprarli già pronti, li mangiavo quando si preparavano a casa. Qui si chiamano stigghiola e sono solo preparati con il budellino.
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Gli ammugliatielli D: no, questa non mi piace >.<
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Ammugliatelli?
Coraggio, sono piatti della tradizione che, mi rendo conto, non incontrano i gusti di tutti. 🙂
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Da me si chiamano così 😦 però sono una cosa che non mi piace per niente… Eppure le frattaglie mi piacciono!
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L’aspetto è invitante, ma queste preparazioni mi spaventano!
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C’è di buono che la vendono dal macellaio già confezionata e pronta da cuocere. 🙂
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Come sulla pagina fbk!!!
Mi avete fatto ricordare un piatto che non mangio da anni. Grazie!
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Bisogna rimediare! 🙂
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Adoro le interiora. Magari un giorno o l’altro parlerò degli gnemuriddi
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Le aspetto, sono un grande fan del quinto quarto! 🙂
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